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Tour di Corleone
Bosco Ficuzza
Ficuzza, 682 m s.l.m., è una frazione del comune di Corleone in provincia di Palermo
Nel 1800, Re Ferdinando IV di Borbone, scelse la Ficuzza quale Reale Riserva di Caccia e alle pendici del bosco fu costruita una magnifica palazzina reale.
La riserva ospita l’80% delle specie animali, tra uccelli e fauna selvatica, dell’intera Regione Siciliana, meritano particolare attenzione l’aquila reale, il falco pellegrino, il capovaccaio, il nibbio, l’upupa e i merli. Boschi e laghetti offrono una ricercatissima selvaggina: cinghiali, daini, caprioli, e anche lupi, volpi e lepri.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ficuzza
Corleone
Corleone (Cunigghiuni o Curliùni in siciliano) è un comune italiano di 10 900 abitanti
Il biglietto da visita della città è lo splendido scenario del bosco di Ficuzza, esteso circa 5000 ettari e dominato dal massiccio di Rocca Busambra, dove ancora nidifica l'Aquila Reale. Insieme alla palazzina di Re Ferdinando di Borbone, costruita sul finire del '700.
E' una strana città, in cui s'intrecciano e si fondono passato e presente, nella ricerca di un futuro a cui non sfugga nulla del passato. Un passato glorioso, ma fatto anche di sangue versato non in eroiche imprese, ma a causa di quella «Cosa» che si chiama «Mafia», che non è mai stata «buona», che ha sempre avuto il volto truce del delitto e del sopruso, che sempre ha vissuto del silenzio (omertà, si chiama) di chi ha paura o di chi è complice.
la nuova Corleone cerca la verità, sostituendo a poco a poco la non-cultura del silenzio con la cultura della parola. Farla conoscere, allora, è importante.
Meta consigliatissima.
https://it.wikipedia.org/wiki/Corleone
Clan dei Corleonesi
Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.
I corleonesi non vanno tuttavia identificati solamente come gli appartenenti alla famiglia di Corleone, ma come una fazione di cosche mafiose che hanno appoggiato prima Luciano Liggio e in seguito Totò Riina e Bernardo Provenzano. Della fazione corleonese facevano quindi parte anche rappresentanti mafiosi di altre province, come Nitto Santapaola della provincia di Catania e Francesco Messina Denaro della provincia di Trapani.
Nel corso della seconda guerra di mafia, agli inizi degli anni ottanta, il clan dei corleonesi si contrappose alla "fazione dei palermitani" rappresentata, tra gli altri, da Gaetano Badalamenti, Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo. La vittoria dei corleonesi e in particolare l'ascesa di Totò Riina al vertice dell'organizzazione segnarono una nuova era nella storia della mafia siciliana, inaugurando una stagione di attentati contro lo Stato che culminò nelle stragi del 1992-1993 e che fu all'origine, agli inizi degli anni novanta, della cosiddetta trattativa Stato-mafia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Clan_dei_Corleonesi